Un orrendo, gigantesco e monumentale ragno passeggia beatamente sul soffitto della sala in cui lavoro.
Non soffro di aracnofobia, ma provo comunque una sensazione di grande disagio.
Io e un ragno nella stessa stanza è una roba che non può, anzi, non deve accadere.
L'aracnide è così grande che nemmeno la mia scarpa basterebbe ad eliminarlo.
E se poi, nel tentativo di farlo fuori, l'orrido insetto si ribellasse?
Si sa come vanno a finire certe cose: il ragno potrebbe essere radioattivo e pungermi ed è noto che, un essere umano punto da un insetto che ha assorbito importanti quantità di radiazioni, finisce per acquisire il potere di sparare ragnatele dalle mani e di appendersi alle pareti di casa.
Poi qualcuno, inizierebbe a dire che "da un grande potere derivano grandi responsabilità" e altre storie simili e da lì si finirebbe per fare una vita di inferno combattendo contro supercriminali cattivissimi, ma soprattutto: chi la sente mia moglie se comincio a spargere ragnatele in giro per casa?
Il ragno, a modo suo, comprende i miei dubbi e se ne va (per mia fortuna) verso la stanza in cui lavora il mio collega.
L'amletico dubbio balena nel mio cervello: avvisare o non avvisare l'ignaro compagno di lavoro sui pericoli che si appropinquano?
Egoisticamente decido di tacere evitando di lanciare allarmi: in fondo, se uno di noi deve diventare un uomo ragno, meglio sia lui perché se proprio devo diventare un supereroe allora preferisco diventare Batman (che sta economicamente molto meglio di me).
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