giovedì 16 febbraio 2017

Diario di un tarlo qualunque: Imparare a dire "no"


Prima o poi dovrò fare un corso per imparare a dire dei "no" precisi e categorici. Fino ad oggi sono sempre stato l'uomo del "no creativo", ovvero colui che alle telefonate dei call center, tentava la via del "per ora non mi interessa, ma domani chissà" o del "mi spiace, ma mia moglie non ha piacere che io firmi per la vostra compagnia". 
Il "no creativo", in realtà, ha qualche svantaggio: si permette a coloro che vogliono venderti uno Gnu domestico, di telefonarti ad ogni ora del giorno e della notte. 
"Ma non ha sentito sua moglie? Guardi che lo gnu le farà risparmiare un sacco sui Safari che vorrà fare in futuro perché lo gnu sarà già sul balcone di casa vostra" 
"Guardi mi spiace, ma ho già un elefante che ho dovuto tingere di pallini rosa per far credere ai vicini di aver bevuto troppo, se porto a casa uno gnu, mia moglie divorzierà e chiederà gli alimenti e guardi: mi costerebbe più dello gnu"
"Quindi è un no?"
"Per ora le dico che, seppur non dispiacendomi l'idea di avere uno gnu in giro per casa, temo di doverne rimandare l'acquisto a tempi migliori"
"Posso richiamarla?"
"Ma certo"
Ecco: io sono così! Incapace di dire un "no"'deciso. Incapace di chiudere una conversazione. 
Ora che me ne farò dello gnu?



Per l'immagine © Aventi diritto

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