Così, digitando tasti a caso sulla tastiera, nasce una poesia o forse una canzone.
Un testo forse di denuncia o forse solo un incidente mentale.
Mia moglie, dopo averlo letto, dice: "E' politicamente troppo corretto".
Se qualcuno ha voglia di musicarlo, recitarlo, cantarlo, faccia pure. Tanto qui è troppo caldo e quasi non mi accorgo di nulla...
Canzone troppo politicamente corretta
Ah il popolo Italiano,
così mite, così umano.
Anche se, ma sarà un caso
Da un po’ gli salta la mosca al naso
E allora il popolo s’incazza e dice Basta
Se gli aumenta il costo della pasta.
Dice basta al Mussulmano
Basta al cazzo dentro all’ano
Basta al politico corrotto
Ma poi di corsa a giocare al lotto
Ed è così che il popolo geniale
Rifiuta l’eolico perché ha le pale
Non getta il rifiuto nel cassonetto
Perché risulta poco netto.
E allora il popolo s’incazza e dice Basta!
E si lorda di sugo della pasta.
Dice basta al Nucleare
E poi spreca a tutto andare.
E poi che cosa abbiamo d’Italiano
Se tutta l’’arte poi svendiamo
A pochi Euro già si sa,
Anche la madre si venderà.
Poi in coro ci incazziamo
Perché di ladri già ne abbiamo
Che ci rubano pane e pasta
E noi, li a dire basta!
E ancora Basta grideremo
Se un ritardo farà il treno
Se il paese sarà a mezz’asta
Per tutta colpa della Casta.
E allora su facebook condividiamo
La nostra ira a tutto spiano
Se ci ciulano il conto in banca
Che importa: mostriamo chiappe a destra e a manca
E se eretta sarà l’asta
Non diremo certo Basta
Si sa, al sesso non c’è rinuncia
Anche se qualcuno ci denuncia.
(di Daniele "tarlo" Tarlazzi)
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