martedì 31 gennaio 2012

Emozioooooone!

Gongolo gongolo e ancora gongolo...Ci son giorni in cui si provano grandissime emozioni e oggi e una di quelle splendide giornate.
E' uscito il primo numero di SBAM Comics e, incredibile a dirsi, tra gli autori di questo numero (e spero anche dei prossimi visto che sto preparando una nuova serie a fumetti) ci sono pure io. Certo forse tra tanti veri talenti, la mia presenza stona, ma è comunque emozionante poter vedere i propri fumetti in una rivista.
Dimenticavo di dirvi che Sbam! non si trova in edicola, ma che è una rivista WEB che è possibile scaricare grauitamente a questo link: http://sbamcomics.it/download/ (o cliccando sull'immagine)


lunedì 30 gennaio 2012

un po' di satira

Un pizzico di satira ogni tanto...


Vampiri...© 2012 Testo, disegni e colori di Daniele "tarlo" Tarlazzi

Shakespeare, la gelosia e altre "questionaggini"

Shakespeare ne trattò ampiamente ogni singola sfacettatura in uno dei suoi testi migliori: L'Otello. Questa premessa per annunciarvi che da oggi, per cinque giorni consecutivi, su "I Tarlo Fumetti" verranno proposte, per la prima volta (o almeno credo), cinque strisce che trattano, spero con la giusta ironia, l'argomento gelosia. Vi aspetto numerosi su "I Tarlo Fumetti"

venerdì 27 gennaio 2012

Il giorno della memoria

Ogni anno, in questa data, ripubblico un mio vecchio racconto dedicato a chi ha perduto la vita durante l'olocausto. Lo faccio perchè l'orrore di quel periodo non venga dimenticato e per rispondere a coloro che lo rinnegano.

Il Giorno della memoria

 Numeri, siamo solo numeri e i numeri, col tempo, sbiadiscono e si dimenticano.

Il problema è che quando si muore diventa difficoltoso far ricordare chi o cosa sei stato.

Ci sono mille modi per morire, un uomo può crepare per un ideale politico, per una malattia, per scelta, ma è anche capitato che un uomo morisse perché il destino, o chi per esso, ha deciso che la tua vita non è così importante e così bastano una pallottola un forno o una camera a gas e il tuo desiderio di vivere e il tuo diritto a respirare viene interrotto brutalmente.

Morire perché sei considerato “diverso” è un modo stupido di dire addio alla vita, ma non l’ ho scelto io: è stata una scelta dei militari dai lucidi stivali neri.

Forse obbedivano solo a degli ordini, ma so che alcuni di loro gioivano nel vederci morire.

Una volta avevo un nome e un cognome.
Ora nemmeno li ricordo più.
La morte cancella ogni memoria, ogni singolo ricordo. La morte è una gomma che cancella ogni singola parola, ogni pensiero, ogni voce.

Io non vorrei dimenticare, né desidero essere dimenticato, ma so, purtroppo, che questo prima o poi accadrà.

Anzi sta gia accadendo.

Una volta avevo una vita
Una volta avevo un lavoro
Una volta ero una persona stimata, non ero un numero.
Una volta avevo un cane che portavo a passeggio
Adoravo leggere, avevo una moglie che amavo.
Tutto mi è stato tolto.

Un giorno, dei militari con lucidi stivali neri, decisero che ero un male per l’umanità.
Ero un ebreo, quindi diverso.
Non capivo in cosa consistesse la mia diversità, anzi non capivo cosa fosse la diversità.
Ero cresciuto con questo insegnamento: tutti gli uomini sono uguali, tutti gli uomini devono godere degli stessi diritti.
Non cambia se sei giallo, nero, bianco, non cambia se hai un dito in meno o se sei disabile: un essere umano resta sempre un essere umano.
Ma l’uguaglianza, purtroppo, è sempre stata un’utopia.

Ero ebreo e non meritavo alcun pietismo perché essere ebrei, a quei tempi, significava essere di assoluta inutilità, eravamo una razza inferiore; così mi arrestarono, mi tolsero nome e cognome, mi rubarono il mio vivere quotidiano e mi assegnarono un numero togliendomi la dignità di essere umano.

Poi, trattato peggio di un animale (anzi: un animale, per loro, aveva molti più diritti alla vita) mi caricarono su un carro bestiame e mi portarono all’inferno.

Una volta avevo una casa
Una volta gioivo nel vedere nascere un fiore
Una volta non avevo fame
Ora non ho più nulla, ho solo paura.

Lo chiamavano campo di concentramento, ma era un inferno: un posto orribile.
Baracche di legno gelide, fango e latrine ovunque e un “carnaio” di esseri umani pieni di fame e dolore e ogni giorno qualcuno di noi non tornava alla branda.

Non parlavamo mai di morte, forse perché in certi giorni pensavamo che la morte potesse essere una liberazione dai soprusi di quegli uomini dai lucidi stivali.

Ma c’era chi, tra di noi, trovava comunque il modo di sopravvivere cercando magari di cantare una canzone od organizzando qualche scenetta perché sopravvivere era diventato un obbligo morale, una rivincita dei confronti di coloro che ci volevano annientare.

Ma la realtà era atroce, spesso dalla fame non riuscivamo a stare in piedi e mostrare debolezza significava morte sicura.

Una volta avevamo un sorriso e ci è stato tolto
Una volta avevamo la luce, ora abbiamo solo buio
Una volta avevamo…ora non abbiamo più…

E’ così che tutto è finito.
Svenuto per la fame e mandato a morire in un forno.
“Mi avete gia tolto tutto, il nome, la famiglia, il cane…che diritto avete di togliermi anche la vita?” Urlai piangendo
Un vecchio, al mio fianco, mi guardò e con le lacrime agli occhi mi disse: “Chi muore ha sempre torto”.
Forse un pizzico di orgoglio residuo mi fece pensare che la realtà era ben diversa. Noi andavamo a morire perché avevamo ragione, perché la nostra morte poteva dare speranza alle future generazioni.
A malincuore oggi devo ammettere che quel vecchio aveva ragione.

I numeri passano,
i numeri si dimenticano
i numeri sono tutti uguali
i numeri… che stupidaggine, io che ho sempre odiato la matematica ridotto ad un numero infinito di particelle di cenere.

Qualche “numero” si è salvato dalla catastrofe, qualche “numero” è sopravvissuto riconquistando, con estrema fatica, la dignità di una vita.
Una vita magari passata cercando di ricordare all’umanità gli orrori di quegli anni.

Ma si sa l’uomo ha poca memoria e spesso ripete gli orrori del passato ed è li, ogni volta che viene negato l’orrore dell’olocausto o si inneggia ad una presunta diversità tra esseri umani, che un altro numero viene cancellato e non c’è peggior morte di una seconda morte.

Avevamo una vita, ci è stata negata
Avevamo un nome, siamo diventati numeri
Eravamo numeri ora siamo nulla  
 
© Daniele “tarlo” Tarlazzi 13 ottobre 2007





giovedì 26 gennaio 2012

Attenziò Battagliò ovvero: il Tarlo libro in offerta speciale

Lo dico più per me che per voi... ;-))
Lulù.com, che distribuisce il mio libercolo a fumetti (52 pagine tutte a colori) azzera le spese postali (solitamente piuttosto abbastanza alte lo ammetto) fino al 31 gennaio. In pratica, inserendo il codice "altspedizione" al momento del pagamento, si potrà ottenere, oltre al libro scontato del 10%, l'azzeramento delle spese di spedizione. Al termine dell'offerta comunque studierò una formula che possa consentirvi  di acquistare il libro senza spese di spedizione e magari con un "disegnino personalizzato", ma di questo parleremo dopo il 31 gennaio. Cliccando sul libro verrete reindirizzati alla pagina dello "shopping". Buoni acquisti

mercoledì 25 gennaio 2012

Quando uno è a pezzi è a pezzi

Non c'è niente da dire: quando uno è a pezzi è a pezzi. Punto.
Per far capire bene come ci si sente, vi propongo una vecchia vignetta di Arthur Serpis che chiarisce bene lo stato fisico e mentale del momento. (Ricordo, a chi si fosse sintonizzato recentemente, che tutte le nuove vignette inedite del sottoscritto, vengono quotidianamente pubblicate su http://www.danieletarlazzi.net)



Arthur Serpis:  © 1996 - 2012 Testo, disegni e colori di Daniele "tarlo" Tarlazzi

martedì 24 gennaio 2012

Bigatti... aggiornamento della situazione (ovvero bollettino medico informatico)

Come dicevo qualche giorno fa: il mio computer non era infestato da bigatti (che mica guardo i siti porni), ma all'interno si è insediato un troll o forse un demone informatico. Al momento pare che dalle schermate rosse si sia passati al movimento sussultorio. Al momento un esorcista del culto Windows sta cercando, nel nome di Bill Gates, di risolvere la situazione. Riusciranno i nostri eroi ad avere ragione della "bestia"?


Diario di coppia "Disinfestazione" © 2012  Testo, disegni e colori di Daniele "tarlo" Tarlazzi (con la fattiva collaborazione di Valycip)

giovedì 19 gennaio 2012

Bigatti...

Ogni tanto, si sa, occorre far disinfestare il proprio computer dai... bigatti

Diario di coppia "Disinfestazione" © 2012  Testo, disegni e colori di Daniele "tarlo" Tarlazzi (con la fattiva collaborazione di Valycip)

venerdì 13 gennaio 2012

I Tarlo fumetti su SBAM! Comics (e il tarlo teme la critica)

Appena ricevuta la conferma dai redattori di "Sbam! Comics"!
Posso finalmente annunciarvi che sul prossimo numero di Sbam! ci sarò anch'io!!! A breve – sul sito di Sbam! – potrete saperne di più-
(chi avesse in mente di NON scaricare il prossimo numero di Sbam! Comics, sappia che un giorno uno ci ha provato e poi ha dovuto mangiare pasta e fagioli per il resto della sua vita, pare anche che una ragazza, non volendo scaricarlo, abbia poi inspiegabilmente perso il portafogli...vedete un po' voi) http://sbamcomics.it/
Esempi di critica costruttiva... © 2011  Testo, disegni e colori di Daniele "tarlo" Tarlazzi

giovedì 12 gennaio 2012

Diario di coppia: Logica Vulcaniana

Ci sono volte che tra me e mia moglie, i dialoghi prendono una piega di umorismo involontario. Tra questi dialoghi dell'assurdo, ci sono anche tipici esempi di "logica Vulcaniana" 

 Diario di coppia "Logica vulcaniana" © 2011  Testo, disegni e colori di Daniele "tarlo" Tarlazzi (con la fattiva collaborazione di Valycip). Tutte le vignette di Diario di coppia e tutti i "Tarlo fumetti" potete trovarli qui: http://www.danieletarlazzi.net


sabato 7 gennaio 2012

Cervelli in pappa dopo i 45 anni?

E non ditemi che non siete stati avvertiti...
Non lo dico io, è la stramaledetta scienza!!!
http://www.corriere.it/salute/12_gennaio_06/cervello-perde-colpi-dopo-45-anni_b7e515c4-37b9-11e1-8a56-e1065941ff6d.shtml
(Inutile dire che ogni riferimento della vignetta a cose, fatti o persone facenti parte della mia famiglia è puramente casuale...)

giovedì 5 gennaio 2012

E arrivò l'epifania che tutte le feste porta via...

La befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte...
Vien dal cielo con la scopa
e sulla testa te la posa,
La befana é una vecchietta
un po' brutta poveretta,
e a chi é stato un po' birbone,
lei lo colma con carbone....
Epifania © 2011 Testo, disegni e colori di Daniele "tarlo" Tarlazzi
 
 

domenica 1 gennaio 2012

Diamo i numeri...

Come ogni anno ecco la classifica delle pagine lette dal sottoscritto, durante il corso del 2011 per quel che riguarda libri e fumetti:
Iniziamo proprio dai fumetti che ha visto un congruo incremento di pagine lette: Se, nell 2010 avevo letto "solo" 71305 pagine il 2011 ha visto ulteriormente accresciuto il numero di pagine lette per un totale di 76609 con una differenza di 5304 pagine in più (corrispondenti a circa 51 albi di 98 pagine) rispetto all'anno precedente. Lieve incremento anche per quel che riguarda libri e romanzi anche se, ammetto che nell'ultimo periodo, la voglia di leggere romanzi si è un po' affievolita: solo 4256 pagine lette quest'anno contro le 2686 del 2010 per un totale di 1570 pagine, corrispondenti a circa 6 romanzi letti in più rispetto al 2010 (anno in cui ancora non indossavo gli occhiali).
Riusciremo a far meglio il prossimo anno? non credo... un po' il tempo libero a disposizione, un po' la vista ulteriormente diminuita potrebbero minare i buoni propositi di lettura, ma nella vita non si sa mai e i record personali sono fatti anche per essere battuti :-)))


Diario di viaggio "il romanzo"

Diario di viaggio: capitolo 1 Giorno prima della partenza. Avere avuto una moglie di un certo tipo, avrebbe dovuto condizionare la vi...