Permettetemi (con qualche ora di ritardo) di augurare a "Colei che condivide con me un gatto" un buon compleanno.
Tanti auguri anche a Codyallen, mio amico da anni e assiduo frequentatore di questo tarlico diario.
______________________________________________
Di ritorno da Venezia
Avrei "dovuto" e voluto scrivere un post riguardante editoria, autoproduzioni librarie e musicali, ma il bello di un blog è proprio questo: si può cambiare idea anche in corso d'opera magari posticipando i pensieri perchè, nel mondo dei blog, non esistono "date di consegna".
Dicevo che avrei voluto scrivere di musica, libri, editori, produzioni e autoproduzioni ma ieri (per festeggiare il compleanno di "Colei che romanticamente condivide il mio videoregistratore appropriandosi illecitamente del mio telecomando") siamo tornati a Venezia e questa città, come sempre, merita un commento.
A dire il vero l'idea di passare una serata in laguna è venuta all'improvviso mentre stavamo visitando l'abbazia di Pomposa . Improvvisamente ho esclamato: "Mia cara, tu non hai mai visto Venezia di sera!". Detto fatto eccoci percorrere quel "gruviera" chiamato "Strada Statale Romea"
Di Venezia ho gia scritto e detto quasi tutto (se per caso volete rileggervi quel pezzo cliccate qui), aggiungo solo che la Venezia serale non ha nulla a che vedere con la versione turistica della città. Di sera, tutto prende una dimensione differente, tutto diviene più romantico e anche una cena (sia chiaro: menu a prezzo fisso perchè mica possiamo svenarci: c'è un mutuo da pagare e soprattutto un gatto da mantenere) davanti al ponte di Rialto sul Canal Grande può diventare "quasi" magica... "quasi" perchè poi il cibo rovina tutta la poesia.
Il Menù turistico comprendeva:
Antipasto di pesce alla Veneziana; non male tenuto in conto che, nonostante la nostra conoscenza culinaria, non siamo riusciti a capire che tipo di pesci ci siano stati serviti. Il fatto che uno dei pesci contenuti nel piatto mi sia saltato in bocca pregandomi di non masticarlo con troppa violenza, mi incute qualche timore. Quasi nulla da dire sul "Primo piatto" ovvero: "Resti di penne scotte al salmone", una ricetta tipica a base di penne Barilla cotte per 75 minuti in abbondante acqua proveniente dal Canal Grande e quindi gia....salata e condita. La fotocopia (mal colorata) del salmone nel piatto può far comprendere il ruggito di terrore emesso dal mio stomaco.
Seconda portata: Per la serie, non vogliamo togliere lavoro ai medici di base, ecco a voi il tipico "Fritto misto dell'Adriatico" ovvero pesce fritto in "Olio fiat".... Ora, io sono solito cambiare l'olio della mia auto dopo 15-18.000 chilometri, ancora mi chiedo perchè l'olio della friggitrice non sia stato cambiato nonostante i 150.000 chilometri di pesce passati da quella macchina infernale? Posso garantirvi che, se MiKe Tyson mi avesse ripetutamente picchiato sul fegato, sarei stato molto meglio.
Insalata mista (la portata migliore della serata)
Dessert: Tiramisù depresso... Il tiramisù depresso è una strana pietanza: solitamente di bell'aspetto manca di mascarpone, di pan di spagna, di cacao e di qualsiasi altro sapore o ingrediente che un "tiramisù" degno di questo nome debba avere... Il "tiramisù depresso" solitamente scende nell'esofago veloce e silenzioso creando un'area depressionaria all'interno del nostro intestino, il progressivo annuvolamento del colon può provocare "temporali di grande violenza".
Ultima portata: il caffè. Ora tutti sappiamo come debba essere un caffè... Avete presente i classici canoni di questa portentosa e meravigliosa bevanda? Dimenticateli! A noi è stato servito (nonostante non lo avessimo richiesto) perchè "compreso nel prezzo".... L'orrido intruglio che ci è stato rifilato aveva un colore nerastro, un peso specifico simile a quello del mercurio e un aspetto poco rassicurante. Il vicino di tavolata si è raccomandato con noi di sorridere (per prudenza) alla nera bevanda... Vi lascio quindi immaginare il sapore, ma vi assicuro che il pensiero è andato ad una vecchia battuta di Totò: "Questo caffè è una ciofeca!"
All'uscita del locale però tutto viene perdonato perchè le romantiche luci di Venezia, accarezzano l'acqua del canal grande e il ponte di rialto nascosto da una lieve foschia, trasmette immagini di rara bellezza.
Così passeggiando mano nella mano per le calle quasi deserte, raggiungiamo il vaporetto che ci riporta al parcheggio, riserviamo un ultimo sguardo alla laguna con la solita silenziosa promessa: torneremo ancora e ancora e ancora.....