domenica 30 aprile 2006

Concorso sondaggioso senza premi...

Allora, come dicevo qualche giorno fa; Sto pensando di cambiare il "titolo" del blog... "vita da..." mi pare fin troppo scontato e utilizzato le alternative potrebbero essere:


1) Diario di un "Tarlo" qualunque (titolo anche di una specie dirubrica in "onda" su qualche Mailing List)


2) Tarlocomunicazioni


3) Effetti indesiderati (chiaro omaggio agli "Effetti collaterali" di Woody Allen)


4) AgiTARLO prima dell'uso


5) Mantenere il "Vita da Tarlo" usato fin qui.


...Ora lancio un sondaggio: Quale di questi titoli vi piace di più? Avete suggerimenti?


In un concorso/sondaggioso che si rispetti, dovrebbero esserci premi in palio per coloro che suggeriranno il titolo futuro, ma noi non si fa caso a queste quisquilie e in premio non mettiamo alcunchè (e badate che avere oggi un "alcunchè" è roba da supersiuri).


Dimenticavo nei concorsi/sondaggi occorrerebbe l'autorizzazione ministeriale, ma qui siamo in "famiglia" quindi l' AUT MIN non l'ho RICH.


Tarlo

sabato 29 aprile 2006

La musica è nuda

A volte mi chiedo:  "Ma per fare buona musica, si debbano per forza utilizzare sintetizzatori, elettronica, distorsori, campionatori e roba simile?" La risposta naturalmente è no. Nelle mie intenzioni, in realtà, esiste la volontà di recensire due dischi che ho trovato davvero belli e interessanti. Il primo, ascoltato più di un anno fa, mi colpì per l'originalità del progetto: parlo di "Musica Nuda" di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. Un disco dove i padroni sono una splendida voce e un contrabbasso.


(nella foto a lato "Musica Nuda" di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti - Storie di Note distribuzione © 2004 aventi diritto


Da qualche settimana è uscito "Musica Nuda 2". Petra Magoni e Ferruccio Spinetti vanno avanti con il loro progetto proponendo agli ascoltatori un doppio cd di grande qualità. Nel primo supporto si continua con il progetto "voce e contrabbasso", splendide le interpretazioni di "Come Together" e "Over the rainbow". Degna di nota anche "Non andare via" (ne me quitte pas) di Jacques Breil anche se a mio avviso troppa "velocità" nell'esecuzione distrae facendoci distrarre dalla bellezza del testo. Nel secondo cd invece, la musica si "riveste" un attimino... a voce e contrabbasso si aggiungono altri strumenti e il disco si impreziosisce grazie anche alla collaborazione di artisti come Stefano Bollani, Mirko Guerrini e Nico Gori.


Difficile tentare di recensire questo album senza valicare i confini della pubblicità occulta, ma è un disco che a mio avviso va acquistato e ascoltato più volte.


   


 Nella foto  la copertina di Musica Nuda 2 di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti edizioni RadioFandango distribuzione Edel


© 2006 Aventi diritto.


 

Piccoli cambiamenti

Piccolissimi cambiamenti grafici al "template" che, da personalizzato diviene (temporaneamente?) un "preconfezionato" di splinder. Sembra infatti che il precedente template non fosse molto stabile e che alcuni amici lettori non riuscissero a lasciare commenti; facciamo quindi questo temporaneo esperimento nella speranza di aver risolto qualche problema e di avere un template più "stabile". Al momento andiamo a regime ridotto, alcuni banner sono stati spostati a fondo pagina e in via sperimentale. Vediamo come va.


A dire il vero, se il template dovesse funzionare correttamente, probabilmente non sarà il solo cambiamento: Vorrei cambiare il "titolo" del blog (mantenendo l'indirizzo di sempre però)... vediamo cosa succederà nei prossimi giorni.


Nel frattempo se avete tempo e voglia e volete offrirmi suggerimenti per un nuovo titolo, io sono qui. Vi chiedo anche di provare l'area "commenti" anche solo inserendo un "ciao", così vediamo se tutto funziona correttamente.


Per il momento vi ringrazio. Ci si sente presto.

venerdì 28 aprile 2006

Scartabellando nel cassetto dei ricordi

In attesa della terza puntata di Serp Trek vi propongo una vignetta (trovata in un cassetto) del lontanissimo 1986... Ed ora, il miracolo si compie: mi metterò a lavorare. Mi attendono lavori domestici, forse scrivere qualche riga di un nuovo racconto, pulire il giardino, nutrire il gatto... (in realtà guarderò qualche episodio di "the 4400" e "Battlestar Galactica", ma tanto voi mica lo andate a dire in giro vero?



martedì 25 aprile 2006

Così fan tutte

Una delle opere che amo di più è sicuramente il "Così fan tutte" di W.A.Mozart. Un libretto scritto da Lorenzo Da Ponte ancor oggi a mio avviso attuale e pieno di spunti. Una commedia ricca di equivoci e di momenti comici che lasciano però tempo ad una semplice riflessione, ovvero: quanto l'essere umano (così spesso privo di saggezza) possa essere volubile ad ogni spirar di vento.


Durante il primo atto e più precisamente nella sesta scena c'è un momento "quasi" struggente: Guglielmo e Ferrando, ovvero gli amanti di Dorabella e Fiordiligi, partono (o almeno cos' credono le due ragazze) per un "campo di battaglia". Don Alfonso, amico saggio e sapiente dei due soldati/fidanzati, intona un canto di addio ricco di poesia, affetto e  bellezza.


 Ne riporto il testo qui sotto:




"Soave sia il vento,
Tranquilla sia l'onda
Ed ogni elemento
Benigno risponda
Ai nostri desir. "




Nella foto una scena del "Così fan tutte" © aventi diritto


 

lunedì 24 aprile 2006

Si avvicina l'estate: stagione dell'abbandono. Stagione dove fin troppo spesso ci si dimentica dell'amore che ci viene gratuitamente  e incondizionatamente messo a disposizione dai nostri amici pelosi. Ogni anno spero di poter leggere che molti animali sono stati adottati e che, per la prima volta, nessun cane o gatto sono stati abbandonati... Utopia o speranza?


dedicato ai miei cani che non dimenticherò mai e al mio gatto.


STRANE STORIE




“Bella la vita!”
Con questa frase, ripetuta ogni mattino, Bill si alzava da letto ed iniziava il suo lavoro. Era molto fortunato: il lavoro che gli era stato affidato veniva svolto al suo domicilio.
Inoltre, la famiglia che lo ospitava, si era rivelata molto dolce con lui: soprattutto la piccola Katia...quante volte si era lasciato andare alle sue dolci carezze e quante volte aveva sognato un dolce avvenire !
Pensare che quando era apparso in quella famiglia, si era comportato con timore e vergogna: loro lo avevano accolto a braccia aperte, ma lui in quel momento, non poteva dare in cambio che la sua amicizia.
Che stupido era stato!
Addirittura era stato proprio il padre di Katia a trovargli il lavoro.
Insomma, non avrebbe mai saputo come ringraziarli.
Guardò verso l’orologio della cucina e si rallegrò; era quasi mezzogiorno e tra pochi minuti Elena sarebbe tornata a casa piena di sporte e sacchetti contenenti ogni ben di Dio.
Naturalmente avrebbe preparato chissà quali manicaretti.
Il pensiero del pranzo creò, nello stomaco di Bill, la dolce sensazione che dà l’appetito; purtroppo però era ancora presto, doveva prima finire il suo lavoro.
Uscì dalla porta e si recò in giardino e cominciò ad armeggiare tra fiori, piante ed erba, fino all’arrivo di Elena.
Accompagnò la donna in cucina e si sedette osservando con estrema attenzione i movimenti della padrona di casa; il rumore della porta d’ingresso che si apriva fece girare di scatto la testa a Bill che, immediatamente riconobbe la voce che lo chiamava:
“Bill, sei in casa? Cosa aspetti a venirmi a salutare?”
Era Katia!
Corse all’impazzata incontro alla giovane e bella ragazza e le baciò una mano, poi,
silenzioso la seguì in cucina e cominciò a guardare un po’ Elena e un po’ Katia che si erano messe a chiacchierare sull’andamento della giornata ed altri discorsi del genere, ma una frase di Elena attirò particolarmente la sua attenzione:
“Senti Katia, sono un po’ in ritardo con il pranzo, potresti fare due passi con Bill, che ne dici? Io ne avrò ancora per almeno una mezz’ora.”
“Hum, perché no? Che dici Bill, hai voglia di portarmi a spasso?”
Naturalmente l’idea di fare due passi con quella dolce e tenera creatura riempì di gioia il cuore di Bill che si mise immediatamente al fianco ragazza seguendola passo passo.
Bill era un tipo di poche parole, ma riusciva comunque a trasmettere i suoi sentimenti senza bisogno di “aggiungere chiacchiere alle chiacchiere”.
Lasciò quindi che fosse Katia a parlare per tutti e due...Ormai da tempo lui e la ragazza avevano instaurato un gran bel rapporto, lui sapeva tutto di lei, era il suo confidente di fiducia e questo, gli dava una grande soddisfazione.
Come di consueto si recarono al parco e, al loro ritorno, il pranzo era pronto e Bill,
divorò la sua porzione in men che non si dica.
“Santa pazienza che foga!” esclamò Elena.
“Dovresti mangiare più lentamente, gusteresti meglio i sapori!”
Bill sapeva benissimo che mangiare con calma era una cosa saggia, ma con quelle pietanze così gustose era troppo difficile trattenersi.

***

Il tempo passava inesorabile tra le mura domestiche, e come dicono i grandi romanzieri: “nulla dura per sempre!”.
Da qualche tempo l’atmosfera di quella famiglia si era trasformata.
Katia ed Elena si comportavano normalmente, ma il padrone di casa era diventato da tempo intrattabile: nulla di quello che Bill faceva sembrava andargli a genio, ma quelle si rivelarono soltanto le avvisaglie della tempesta che presto si sarebbe abbattuta sul povero Bill.
Un giorno d’estate, Bill venne invitato (in modo abbastanza brusco a dire il vero) dall’uomo di casa a salire sull’auto per una gita inaspettata.
Comunque, visto che una gita è sempre una gita, salì con la consueta tranquillità posizionandosi sul suo “solito” sedile.
La vettura si avviò verso la periferia della città, imboccò l’autostrada e dopo parecchi kilometri, si fermò ad una stazione di servizio.
“Mentre io faccio il pieno, sgranchisciti le gambe e cambia “l’acqua ai lupini!”
Bill non se lo lasciò ripetere e corse verso la toilette.
Fu proprio in quel momento che avvenne il fattaccio: la sua auto, si era avviata e raggiungeva la corsia di rientro a gran velocità.
Bill provò a rincorrere la vettura ululando e gridando con forza la sua disperazione.
Dimenticavo di dirvi che Bill era un bel cagnone peloso di circa 30 kilogrammi e che, almeno fino a quel momento aveva svolto il suo lavoro di guardiano di casa con diligenza e carattere.
Mai avrebbe permesso ad estranei di entrare in casa senza permesso.
Si domandò cosa poteva aver fatto di male ed analizzò la sua onorata carriera senza trovare grosse pecche, ma recriminare era ora illogico; in fondo forse, l’uomo si era solo dimenticato temporaneamente di lui, sarebbe tornato presto indietro, si sarebbe scusato con lui e tutto sarebbe tornato come prima.
Per questo il nostro amico a quattro zampe decise di aspettare un po’ di tempo all’interno dell’area della stazione di servizio.
Pazientemente, Bill aspettò alcuni giorni poi, decise che ormai era il caso di rimettersi in marcia e tentare il rientro a casa: in fondo tante volte aveva sentito alla televisione di esseri della sua razza, fare anche migliaia di kilometri.
Purtroppo però non fece in tempo a percorrere che poche centinaia di metri.
Sentì una frenata, un grande dolore poi il nulla.
Quando si svegliò, una ragazza dagli occhi di cielo lo guardò sorridente e gli parlò con voce rassicurante; nonostante il dolore Bill le lambì la mano.
“Tranquillo, tra poco starai bene: il veterinario mi ha detto che tra qualche giorno sarai in grado di correre e saltare nuovamente.
Sei fortunato sai, hai rischiato brutto: se non mi fossi fermata, a quest’ora non saresti qui !
Non sei il primo che trovo in queste condizioni e quando starai meglio potrai unirti agli altri amici in giardino.”
Come ho saputo della sua storia?
Fu proprio Bill a raccontarmela mentre ero ospite della fata dagli occhi di cielo (come lui ama chiamarla).
Nonostante la sua fortuna, durante il racconto, gli occhi di Bill si erano velati e in più di un’occasione i suoi pensieri erano tornati a Katia e alle sue coccole, alle passeggiate ed ai manicaretti che, giornalmente, uscivano dalla cucina di Elena.
Pensò anche a colui che lo aveva abbandonato così brutalmente, ma senza troppo rancore; anzi sarebbe stato sicuramente capace di perdonarlo.
Chi invece non venne perdonato (il nostro è un vero “racconto a lieto fine), fu proprio il “vecchio” padrone di casa che, venne... “abbandonato” dalla moglie e dalla figlia e denunciato dalle stesse per crudeltà verso gli animali.


©1995 by Daniele Tarlazzi


La vignetta pubblicata qui sotto è opera di Vito Rallo, amico da sempre e grande disegnatore. Vito disegna per Jonathan Steele (mensile pubblicato da Star Comix) e questo è il suo sito:


http://www.vitoralloart.com/







venerdì 21 aprile 2006

Serp Trek - Seconda Puntata

...A "grande richiesta" ecco la seconda puntatona di Serp Trek. A tutti i miei due lettori buona visione.


Arthur Serpis © 1995-2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi

mercoledì 19 aprile 2006

Confessioni di un malandrino

Attenzione, questo post ha il bollino rosso. Invitiamo quindi i bambini con età inferiore a 48 anni ad astenersi dalla lettura se non accompagnati da un genitore o da chi ne fa le veci: La lettura di questo post è consigliata ad un pubblico quasi adulto.



CONFESSIONI DI UN MALANDRINO


Scusate il titolo (citazione di un vecchio album di Angelo Branduardi) ma effettivamente, a raccontare certe cose, non posso che definirmi "malandrino".


Qui si parla di ciò che di notte accade ove nessuno, tranne il gatto, può entrare. 


Durante il giorno, la tarlica giornata si svolge in modo tranquillo e "normale", chiacchiere virtuali, lavoro, discussioni, mansioni domestiche e dialoghi con "Colei che collabora alla gestione del gatto". Certo è assolutamente normale che in ogni vita di coppia il bel tempo si alterni a temporali ma, per citare altre canzoni, ...la notte no.


Se il giorno scorre placido, di notte, tutto cambia: il letto diventa un ring. Per un sonno sereno, si sa, esistono regole non scritte che vanno assolutamente rispettate dall'"avversario":


1) Di notte è vietato  rubare le coperte alla povera ed infreddolita vittima e viceversa soprattutto in pieno inverno.


2) Di notte è vietato torturare a calci al compagno di stanza perchè "volevo essere convinta che respirassi ancora"  ed è altrettanto vietato mazzuolare il compagno di stanza perchè "la tua pancia faceva troppo rumore".


3) Sarebbe vietato, di notte, spaventare l'avversario alzandosi di colpo sul letto alle 3 di notte, affermando con sguardo cattivo e convinto che serve subito una bicicletta nuova perchè altrimenti non si va avanti, ripiombando poi sul materasso con violenza. Ho una certa età certe cose fanno paura...


Vi garantisco che fa una certa impressione anche alzarsi pieno di lividi nelle gambe.


Chiedo spiegazioni a  "Colei che durante la notte sfoga su di me tutta la sua primitiva violenza" e prontamente ecco la giustificazione a questi criminosi atti di violenza domestica: "Ti ho dato solo un paio di "piccoli e teneri" calci perchè non smettevi di russare". 


Ma come, io finalmente riesco ad addormentarmi dopo una notte passata ad ascoltare di biciclette notturne da acquistare in tutta urgenza o ascoltando altre frasi prive di  senso logico e tentando di recuperar coperte evitando cazzottoni degni di Mike Tyson e tu mi accusi di russare? Questo non posso accettarlo, da qui la necessità di fornirvi una "confessione" spontanea.


Sappiate che in realtà io NON russo, io faccio le fusa!


Tarlo

sabato 15 aprile 2006

Buona Pasqua

A Pasqua si mangiano uova e coniglietti di cioccolato. Si divorano pastiere, costolette d'agnello, ci si rimpinza di cibi di ogni genere, ordine e tipo. Niente spaghetti, pollo, insalatina e una tazzina di caffè ma grandi pranzi e cene. E come in ogni occasione festiva ci si scambia qualche pensiero come appunto uova, cioccolata e colombe. Io, per augurarvi buona Pasqua, invece di offrirvi dolciumi e cibi vi offro.... un'isola.



BUONA PASQUA A TUTTI VOI.

giovedì 13 aprile 2006

Serp Trek - Primo episodio

Lo avevo promesso e così, prima di augurare buona Pasqua ai miei due lettori ecco qua la prima puntata di SERP TREK a tutti voi buona...."visione"



ARTHUR SERPIS © 1995-2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi

lunedì 10 aprile 2006

le regole d'oro di un thermarium

Che male c'è a farsi un bagno turco o una sauna di tanto in tanto?Nessun male, anzi. Occorre però conoscere bene le regole d'oro del locale ove ci si recherà a regalar succhi sudoriferi.


Regole sacrosante e che ritengo assolutamente indiscutibili ma che a volte strappano un sorriso ironico come ad esempio: 


1) (di solito presente nei centri sauna italiani) E' OBBLIGATORIO INDOSSARE IL COSTUME. Logico, ma che tipo di costume? Perchè nel caso desidererei fare una sauna vestito da sergente Garcia (ricordate il sergente pancione dei telefilm di Zorro?), ma immediatamente torno alla realtà leggendo una postilla (che certi maschietti male informati sperano essere dedicata ai clienti di sesso femminile) che recita testualmente: "Si consiglia di utilizzare un costume di dimensioni molto ridotte per consentire ad una migliore traspirazione della pelle". Quindi niente costume da Sergente Garcia... mi vestirò da Tarzan.


2) NELLA SAUNA, NEL BAGNO TURCO E NELLA VASCA IDROMASSAGGIO E' VIETATO RADERSI. Ora, a parte il caldo infernale tipico di una sauna che toglierebbe la voglia di radersi ad un elefante in vena di concorsi di bellezza... radersi in un bagno turco... ma chi diamine penserebbe mai di sbarbarsi in una nube di vapore e in un locale senza specchi?


3) NELLA SALA RELAX SI RESTA IN SILENZIO. LA CONVERSAZIONE STRETTAMENTE NECESSARIA DEVE ESSERE BREVE, IN SOTTOVOCE E, IN OGNI CASO, TALE DA NON ARRECARE DISTURBO.... Il fatto che poi in sala relax si ascolti musica hard rock è assolutamente secondario.


Lette e sottoscritte le regole d'oro di un bravo saunatore, vi saluto... ci vediamo tra qualche chilogrammo

venerdì 7 aprile 2006

Arthur Serpis omaggia Star Trek

Chi conosce la serie classica di Star Trek, non può non essere stata affascinata da Spok, il vulcaniano con le orecchie a punta primo ufficiale della nave stellare Enterprise. Alcuni anni fa, complice la mia passione verso questa serie tv, disegnai alcune vignette come omaggio a "Star Trek", alcune fanzine tra le quali Macabrina e L'Eco di Marte, mi chiesero di realizzare una vera e propria "serie" di avventure che decidemmo di chiamare "Serp Trek". A partire dai prossimi giorni se vorrete, alternando diari, articoli (il lo la o anche i gli le) o altri scritti di vario genere e tipo, inizierò a riproporvi in ordine cronologico, quelle avventure. Nel frattempo vi mostro la striscia che diede vita a tutto il progetto "Serp Trek" buona visione. 



© Arthur Serpis 1995-2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi

martedì 4 aprile 2006

Di ritorno da Venezia

Permettetemi (con qualche ora di ritardo) di augurare a "Colei che condivide con me un gatto" un buon compleanno.


Tanti auguri anche a Codyallen, mio amico da anni e assiduo frequentatore di questo tarlico diario.


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Di ritorno da Venezia


Avrei "dovuto" e voluto scrivere un post riguardante editoria, autoproduzioni librarie e musicali, ma il bello di un blog è proprio questo: si può cambiare idea anche in corso d'opera magari posticipando i pensieri perchè, nel mondo dei blog,  non esistono "date di consegna".


Dicevo che avrei voluto scrivere di musica, libri, editori, produzioni e autoproduzioni ma ieri (per festeggiare il compleanno di "Colei che romanticamente condivide il mio videoregistratore appropriandosi illecitamente del mio telecomando") siamo tornati a Venezia e questa città, come sempre, merita un commento.


A dire il vero l'idea di passare una serata in laguna è venuta all'improvviso  mentre stavamo visitando l'abbazia di Pomposa . Improvvisamente ho esclamato: "Mia cara, tu non hai mai visto Venezia di sera!". Detto fatto eccoci percorrere quel "gruviera" chiamato "Strada Statale Romea" 


Di Venezia ho gia scritto e detto quasi tutto (se per caso volete rileggervi quel pezzo cliccate qui), aggiungo solo che la Venezia serale non ha nulla a che vedere con la versione turistica della città. Di sera, tutto prende una dimensione differente, tutto diviene più romantico e anche una cena (sia chiaro: menu a prezzo fisso perchè mica possiamo svenarci: c'è un mutuo da pagare e soprattutto un gatto da mantenere) davanti al ponte di Rialto sul Canal Grande può diventare "quasi" magica... "quasi" perchè poi il cibo rovina tutta la poesia.


Il Menù turistico comprendeva:


Antipasto di pesce alla Veneziana; non male tenuto in conto che, nonostante la nostra conoscenza culinaria, non siamo riusciti a capire che tipo di pesci ci siano stati serviti. Il fatto che uno dei pesci contenuti nel piatto mi sia saltato in bocca pregandomi di non masticarlo con troppa violenza, mi incute qualche timore. Quasi nulla da dire sul "Primo piatto" ovvero: "Resti di penne scotte al salmone", una ricetta tipica a base di penne Barilla cotte per 75 minuti in abbondante acqua proveniente dal Canal Grande e quindi gia....salata e condita. La fotocopia (mal colorata) del salmone nel piatto può far comprendere il ruggito di terrore emesso dal mio stomaco.


Seconda portata: Per la serie, non vogliamo togliere lavoro ai medici di base, ecco a voi il tipico "Fritto misto dell'Adriatico" ovvero pesce fritto in "Olio fiat".... Ora, io sono solito cambiare l'olio della mia auto dopo 15-18.000 chilometri, ancora mi chiedo perchè l'olio della friggitrice non sia stato cambiato nonostante i 150.000 chilometri di pesce passati da quella macchina infernale? Posso garantirvi che, se  MiKe Tyson mi avesse ripetutamente picchiato sul fegato, sarei stato molto meglio.


Insalata mista (la portata migliore della serata)


Dessert: Tiramisù depresso... Il tiramisù depresso è una strana pietanza: solitamente di bell'aspetto manca di mascarpone, di pan di spagna, di cacao e di qualsiasi altro sapore o ingrediente che un "tiramisù" degno di questo nome debba avere... Il "tiramisù depresso" solitamente scende nell'esofago veloce e silenzioso creando un'area depressionaria all'interno del nostro intestino, il progressivo annuvolamento del colon può provocare "temporali di grande violenza".


Ultima portata: il  caffè. Ora tutti sappiamo come debba essere un caffè... Avete presente i classici canoni di questa portentosa e meravigliosa bevanda? Dimenticateli! A noi è stato servito (nonostante non lo avessimo richiesto) perchè "compreso nel prezzo".... L'orrido intruglio che ci è stato rifilato aveva un colore nerastro, un peso specifico simile a quello del mercurio e un aspetto poco rassicurante. Il vicino di tavolata si è raccomandato con noi di sorridere (per prudenza) alla nera bevanda... Vi lascio quindi immaginare il sapore, ma vi assicuro che il pensiero è andato ad una vecchia battuta di Totò: "Questo caffè è una ciofeca!"


All'uscita del locale però tutto viene perdonato perchè le romantiche luci di Venezia, accarezzano l'acqua del canal grande e il ponte di rialto nascosto da una lieve foschia, trasmette immagini di rara bellezza.


Così passeggiando mano nella mano per le calle quasi deserte, raggiungiamo il vaporetto che ci riporta al parcheggio, riserviamo un ultimo sguardo alla laguna con la solita silenziosa promessa: torneremo ancora e ancora e ancora.....


Diario di viaggio "il romanzo"

Diario di viaggio: capitolo 1 Giorno prima della partenza. Avere avuto una moglie di un certo tipo, avrebbe dovuto condizionare la vi...